Cose da sapere per acquistare una bicicletta con pedalata assistita

Dato che la ministra dei Trasporti ha annunciato che ci sarà un incentivo fino a 500 euro per comprarne una.
Una delle conseguenze più visibili della pandemia da coronavirus (SARS-CoV-2) sarà il modo diverso con cui si useranno i mezzi di trasporto pubblici nelle città. Per questo molte città – tra cui Milano – si stanno organizzando per rendere più semplici gli spostamenti in bici, con la costruzione di nuove piste ciclabili e l’introduzione di nuovi limiti di velocità per i mezzi a motore. Per la stessa ragione qualcuno sta pensando di comprarsi una bicicletta e il ministero dei Trasporti sta pensando di introdurre un «bonus di mobilità alternativa» per incentivare l’acquisto di biciclette, biciclette con pedalata assistita, monopattini elettrici e altri mezzi di trasporto simili.
Il 6 maggio, durante un’audizione alla commissione Trasporti della Camera, la ministra Paola De Micheli ha detto che questo bonus, secondo il piano allo studio, sarà disponibile per chi abita nelle «città metropolitane e aree urbane con più di 50mila abitanti» e sarà di massimo 500 euro. Visto che le biciclette a pedalata assistita costano almeno 1.500 euro, se realizzate con componenti di qualità, il bonus statale inciderebbe per circa un terzo della cifra. Per chi abita lontano dal proprio posto di lavoro e sta prendendo in considerazione l’acquisto di una di queste biciclette, per non ritrovarsi ad arrivare al lavoro già sudato per tutta l’estate, abbiamo messo insieme alcune cose da sapere prima di comprarne una.
Cos’è la pedalata assistita
Le biciclette con pedalata assistita (chiamate anche pedelec, da pedal electric cycle, nel gergo tecnico) sono biciclette sul cui telaio è montato un motore elettrico che può aiutare – se acceso – a raggiungere velocità maggiori quando si pedala. Ma se non si pedala non vanno da sole. Sono dunque in tutto e per tutto biciclette, ma danno un aiuto facoltativo per fare meno fatica e spostarsi più rapidamente (fino a un massimo di 25 chilometri orari) di quanto si farebbe con la sola energia delle proprie gambe.
La sensazione è simile a quella di una spinta costante: a una redattrice del Post che ne ha provata una ha ricordato quando, da bambina, imparava ad andare in bicicletta senza le rotelle e uno dei suoi genitori le dava sostegno con un bastone attaccato al portapacchi posteriore. L’intensità della spinta si può regolare con un piccolo dispositivo digitale – un ciclocomputer – sul manubrio: il numero di livelli di assistenza disponibili varia a seconda dei modelli, ma nella maggior parte delle biciclette a pedalata assistita sono tre, quattro o cinque. Il ciclocomputer può avere anche altre funzioni, ma principalmente, oltre a permettere di regolare il livello di assistenza, segnala il livello di carica della batteria che alimenta il motore.